Ti do il benvenuto a qualcosa di nuovo, un articolo che parte dalla fine. Formazione in azione, che parte dal risultato perché è una sfida professionale per titolari e responsabili.

La sfida dei 15 giorni (esclusi festivi)

Per cui 10 giorni lavorativi di poche chiacchiere e tanta pratica da usare con i tuoi collaboratori.

Come funziona la sfida, l’attività che ti invito a fare?

Sette anni fa ho avuto il privilegio di incontrare un Amministratore Delegato che era un convinto sostenitore della strategia che sto per descriverti.

Avevamo appuntamento martedì 09 maggio 2006 ore 9.00. Ero curioso di conoscere colui che aveva rilevato le sorti di una azienda così importante e attendevo impaziente quel giorno.

Arrivo in azienda con 10 minuti di anticipo. Sono accolto da una impiegata alla Reception, che con molta gentilezza mi fa accomodare in una sala d’aspetto e mi offre anche un caffè.

Lui si fa attendere fino a quando, con mio piacere, mi fa chiamare dal telefono della centralinista per salire nel suo ufficio.

Nel percorrere lentamente le scale, mi immaginavo il suo ufficio con la sedia in pelle umana di fantozziana memoria ma, quando sono arrivato a destinazione, sono rimasto colpito dalla sobrietà dell’incontro.

La parte di conversazione, che mi è rimasta più impressa, è stata proprio scoprire dalle sue parole la “Sfida dei 15 giorni”.

Quando il competente Amministratore Delegato ha accettato l’incarico, di mettersi a capo della sua attuale azienda, mi ha confessato che prevedeva sì delle difficoltà economiche finanziarie ma, mai immaginava che il più grande ostacolo fossero i collaboratori. Ignorava la forza che il gruppo avrebbe avuto sulle sue attività.

D’altronde avere un gruppo di lavoro non significa che lavorino in gruppo. Ognuno per sé e tutti per ognuno al contrario del famoso detto: Uno per tutti e tutti per uno.

Un intralcio umano di gran lunga più limitante del chiedere soldi alle banche. Ecco a te un vademecum di ciò che affrontava ogni giorno:

–      Arrivava alla mattina e il suo ufficio era preso d’assalto dalle richieste di decisioni da prendere da parte dei suoi collaboratori

–      Usciva dal suo ufficio e doveva dire per filo e per segno quello che le persone, nei rispettivi ruoli, dovevano fare

–      E poi magari litigavano fra di loro e per il bene dell’azienda si metteva a fare il mediatore relazionale

–      E già che c’era magari trovava i commerciali che erano fiacchi e allora diventava anche il motivatore del comparto commerciale

–      Per non parlare poi della responsabile amministrativa che si presentava nel suo ufficio chiedendoli cosa dovesse fare in quella banca piuttosto che con quel credito.

I giorni passavano e ritrovatosi finalmente solo nel suo ufficio, in un attento esame di coscienza, comprese che stava facendo tutto meno che il suo lavoro, il motivo per cui era stato preso e cioè Amministrare l’azienda e svilupparla. Gestire un Team di Lavoro e farlo crescere. Viveva in una prigione che nemmeno lui aveva creato. Imprigionato dal correre dietro alle richieste degli altri ha deciso di mettere in campo la Sfida dei 15 giorni (Esclusi i festivi).

Anche se poi la storia narra che, nella sua azienda, è diventata una sfida che continua nel tempo che ha permesso di fare di più e meglio.

In cosa consiste questa sfida?

Per 15 giorni ogni volta che i tuoi collaboratori ti chiedono qualcosa o stanno per prendere una decisione tu, NON FARE NULLA!

Lasciali da soli, non calcolarli, lasciali sbagliare, non farti trovare, fai il tuo lavoro e cioè il responsabile.

Ti faccio un esempio:

–      Facciamo che entra nel tuo ufficio Mario che ti chiede cosa deve fare con il cliente Giovanni che ha telefonato tutto arrabbiato.

–      Tu con grande professionalità gli chiedi:

COSA HAI PENSATO DI FARE?

–      Nella credibile ipotesi che lui ti risponda “MA, COME?!?! È LEI L’AMMINISTRATORE DELEGATO CHE DECIDE…

–      A quel punto rimbalzate la responsabilità e gli comunicate che è arrivato il momento di lasciare l’ufficio e di tornare solo quando si hanno a disposizione almeno 2 soluzioni.

In pratica “buttali fuori” o ferma la loro attività se non hanno la soluzione.

Sono solo 10 giorni!!! Non ti va in rovina l’azienda!!!

Invece potresti avere delle importanti sorprese dopo questa sfida.

Ti ricordo che la formazione non sostituisce la selezione e che la qualità dei tuoi collaboratori diventa la qualità della tua azienda.

Questo tu lo sai, sei arrivato dove sei arrivato perché queste informazioni ti sono chiare.

Per cui 15 giorni esclusi i festivi rimanda la responsabilità di trovare soluzioni.

Ah dimenticavo!!! Dai una scadenza per portarti le soluzioni perché conoscendo le quotidiane fatiche puoi rischiare di aspettare e sperare all’infinito.

Sai quale è la difficoltà più grande di questa sfida?

Toglierti di mezzo!

Hai capito bene, è proprio farti gli affari tuoi la complicazione. Per uno abituato a essere sempre presente e a far pesare le proprie decisione, non è di sicuro una passeggiata. Perché da anni sei abituato a decidere, a fare il padrone, il capo. Ma, spesso se da un lato è diventato motivo di importanza per te da l’altro lato è diventato motivo di prigionia. È l’azienda che deve prendersi cura di te e non tu diventare schiavo dell’azienda.

Non sono felice a sentire titolari o responsabili che dopo anni e anni di duro lavoro sono ancora lì che si raccontano la favola che “Quando l’azienda, la mia squadra sarà cresciuta sarò più libero di dedicarmi a me stesso o alle mie passioni…”

Grazie e Buona Giornata.

Loris Comisso

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