È una persona che ha imparato a credere in se stessa e sa motivare gli altri, si pone obiettivi ambiziosi, è un buon coach, guida con l’esempio e ha un forte senso di responsabilità.

E’ tutto qua? COME può e deve essere, davvero, un Leader oggi? CHI deve essere?

Tutti negli ambienti che contano riconoscono l’importanza della leadership, soprattutto in campo imprenditoriale. Ma, lasciatelo dire, io vivo nel Triveneto ma, questo argomento è ancora Pianeta Marte.

Ricerche e letteratura sull’argomento non mancano, per non parlare delle somme investite ogni anno dalle aziende (straniere, perché in Italia i dati sono desolanti) per il suo sviluppo (secondo l’American Society of Training and Development le sole imprese statunitensi spendono in media il 24-30% del budget per la formazione dei dipendenti proprio per lavorare sulla leadership, ossia oltre 40 miliardi di dollari ogni 12 mesi; infatti, gli USA hanno sconfitto il Drago “Crisi” anche se in questo momento si ritrovano comandati da un Leader quanto meno discutibile negli atteggiamenti.

Ma quando si tenta di dare una definizione di LEADERSHIP, difficilmente i pareri coincidono.

Eppure, come abbiamo visto, non si tratta di una scienza in continua evoluzione, bensì di un concetto millenario (dal 1800 e ancor prima; se pensiamo alla nostra cultura Gesù fu un grande leader, il migliore se si pensa cosa è diventata la Chiesa nel mondo) che stiamo scoprendo sempre di più.

Cos’è dunque la leadership? E poi, leader si nasce o si diventa?

I grandi leader che hanno cambiato il mondo hanno una caratteristica: non sono nati leader, lo sono diventati. Diventare leader vuol dire prendere in considerazione un mosaico costituito da tanti piccoli pezzettini messi uno vicino all’altro, che chiama in causa capacità innate ed acquisite, ma anche un forte richiamo all’etica e al senso di responsabilità.

Il concetto di leadership riassume in sé la capacità di qualcuno di mettere insieme un gruppo di persone (con codifiche diverse) intorno ad un’idea, facendo sì che questa diventi il loro scopo principale, per poi gestire questo gruppo in modo coerente, con valori etici condivisi.

Perché tutto questo sia possibile è necessario essere degli ottimi comunicatori; intendo dire persone che sappiano comunicare, ma anche ascoltare. Non intendo dire parlare, parlare e ancora parlare, ma saper dire la cosa giusta al momento giusto. Perché la cosa giusta detta al momento sbagliato, diventa sbagliata. Poi si devono avere tenacia e convinzione per superare i momenti critici con determinazione. Leader che si abbattono alla prima difficoltà perdono immediatamente la caratteristica di leader. Anzi, devono saper motivare gli altri anche nei momenti più difficili.

Bisogna avere un approccio etico alle cose, quindi non solo avere un’ottima reputazione, ma seguire comportamenti al di sopra di ogni sospetto, laddove “Etica”, in poche parole, vuole dire “fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”.

Tu cosa ne pensi? Quale è il tuo libretto di istruzioni della Leadeship?

Scrivilo nei commenti.

Grazie e BUONA GIORNATA

Loris Comisso

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