La reputazione si costruisce con la trasparenza.

I bilanci sono divisi in partenza da Costi e Ricavi, da Attivo e Passivo. Dicotomie contrastanti l’una con l’altra.

In qualità di imprenditore non puoi non pagare i dipendenti perché non hai liquidità e arrivare al lavoro sulla tua Porche lucida, appena sfornata dal concessionario, sperando che gli altri, i tuoi collaboratori, capiscano; per di più avere la pretesa che è colpa loro se non ti capiscono. A buon intenditor poche parole!!!

Tutto questo nasce, secondo me, da una predisposizione naturale, che può essere migliorata per alcuni aspetti, ma non si può creare. Questa virtù o ce l’hai o non ce l’hai. Viviamo in società come i nostri genitori ci hanno insegnato e noi poi ci abbiamo messo del nostro, interpretando gli insegnamenti di quella piccola società “famiglia”, imparando a vivere.

La mela non cade molto lontana dall’albero.

La Leadership consente a chi ce l’ha di farsi aiutare. Perché da soli, di certo, non si combina niente, la vita è un gioco di squadra. Nemmeno un eremita senza un buon rapporto, una buona relazione con la natura riuscirebbe a restare in vita. Per questo, coinvolgere gli altri a percorrere delle strade insieme, è una qualità indispensabile per gli imprenditori.

La realtà è che una persona non può decidere di essere un leader, sono gli altri a decretare se qualcuno lo è e merita questo ruolo. Perché si creino i follower è necessario avere una vision, un obiettivo in cui credere fermamente, solo così altre persone potranno condividere questo obiettivo e contribuire a perseguirlo.

La Leadership è una conseguenza di ciò che sei e di ciò che sogni, non una causa. Non è il fine, ma se vogliamo, il mezzo.

Infatti, tutte le parole che in inglese finiscono in “ship” sono processi in movimento a divenire. Non serve a nulla essere bravi oratori e fare dei corsi se non si ha un progetto, una missione forte.

Quante volte gli imprenditori vengono ai corsi senza capire perché fanno quello che fanno?? Dopo oltre 15 anni di esperienza nel mondo della formazione ne so qualcosa.

Gli imprenditori devono trasmettere un senso di missione, che però deve essere “responsabile”, che vuol dire mettersi al servizio della causa comune. Come disse Churchill: «Il più grande sbaglio che un leader possa fare è dare alla gente delle false speranze, che poi si sciolgono come palle di neve».

Un vero leader sente una profonda responsabilità su di sé. Per riassumere, direi che la leadership è la conseguenza di una visione responsabile.

La leadership può semplicemente essere definita come “guidare verso il raggiungimento di un obiettivo”.

La vera Leadership è più complessa, e non consiste solo nel guidare con autorevolezza, ma nel farsi seguire dalla propria squadra, che è contenta, fiduciosa e motivata nel farlo. Il vero leader è quello capace di motivare ogni persona affinché possa dare il meglio e raggiungere, attraverso la squadra, un risultato maggiore della somma delle singole parti.

Creare quindi un team che si sente capace di sfidare lo status quo e di fare “cose grandi, in grande e da grandi”. Come ha fatto la Apple, guidata da Steve Jobs, che ha sfidato lo status quo delle persone. Come ha fatto Enzo Ferrari che negli anni dopo guerra è riuscito a vedere che le auto potevano diventare un simbolo.

La trasparenza, il rispetto verso i singoli e il gruppo, così come l’equità, sono caratteristiche fondamentali di una leadership forte e in grado di fare squadra: non c’è leader senza squadra! Ed in questo su Steve Jobs si possono dire tante cose fino al punto (leggere la biografia di Isaacson mi ha chiarito questo aspetto) di affermare che era maleducato e scorbutico, ma assolutamente equo.

Non le mandava a dire a nessuno; quello che doveva dire lo diceva, che avesse di fronte il Presidente degli Stati Uniti oppure l’ultimo dei servitori.

Quale è il tuo pensiero sulla REPUTAZIONE?

Scrivilo nei commenti.

Grazie e Buona Giornata.

Loris Comisso

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