Con i presupposti degli ultimi anni passeremo da un modello verticistico a un’organizzazione integrata.

Per guidare un team, un Leader deve imparare sempre più da figure di riferimento già esistenti, come direttori d’orchestra, registi e allenatori sportivi. Da questo punto di vista, per quel che riguarda la mia esperienza, mi sento privilegiato, per aver intrapreso in passato, sia la carriera di musicista (pianoforte) che di sportivo (calciatore) e aver visto da vicino questi ruoli.

Credo che, ormai, abbiamo capito che un valido capo non debba porsi come “padre padrone” nei confronti dei suoi collaboratori, ma soprattutto come comandante, sia pure temuto ma per questo, infine, amato e rispettato (lo scrisse chiaramente Niccolò Machiavelli nel suo Principe del 1513. Se, dopo circa sei secoli, quel trattato di dottrina politica viene ancora citato in corsi e testi sulla leadership, è perché contiene in sé certi principi universali sulla guida di un’organizzazione).

Avere determinazione nelle decisioni, dare un esempio chiaro e coerente, selezionare i giusti collaboratori, promuovere l’etica, saper organizzare e valorizzare il fattore umano, sono alcuni dei pilastri imprescindibili su cui dovrà basare la guida un buon leader e su cui un Leader 4.0 dovrà impostare il proprio pilota automatico.

Abbiamo visto che, nelle fondamenta della leadership, risulta importante la capacità di motivare costantemente il proprio team con tutti gli strumenti a disposizione, da percorsi formativi a strategie di team building, fino all’uso interno dei social network.

Anche i social, come il martello, non sono né giusti né sbagliati, ma dipende dalla mano che li utilizza. Sono uno strumento per creare la propria reputazione di valore (sempre che non ci metti il tuo gatto in bella mostra…)

Lo comunico perché troppo spesso, nelle organizzazioni, si toglie l’utilizzo dei social ai collaboratori per non far perdere tempo al lavoro, dimenticandosi che così facendo stiamo togliendo il giocattolo ai bambini e dimenticandoci il progresso e l’evoluzione dell’azienda. È cosa buona e giusta usare i social network in un’azienda ed è altrettanta cosa buona e giusta creare una cultura dell’utilizzo dei social. Quest’ultima fase è compito del leader.

In fin dei conti un buon leader per il futuro è come un bravo allenatore sportivo. Mi vengono in mente come figure di riferimento Mourinho o lo stesso Conte, ex allenatore della nazionale italiana; non di certo Ventura o il povero De Boer artefici di suicidi sportivi.

Deve saper individuare talenti, metterli nei ruoli giusti e far sì che questi interagiscano tra di loro nel modo migliore possibile. Ma è lui che detta le linee guida. Spetta a un leader dare l’esempio, delegare e controllare.

Quale è il tuo modello di riferimento per la leadership?

Quale direttore d’orchestra, quale allenatore di sport ti ispirano?

Scrivilo nei commenti.

Grazie e BUONA GIORNATA.

Loris Comisso

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