La parola leader deriva dalla lingua inglese, e più precisamente dal verbo “to lead” che significa “guidare”, nel senso di condurre, FARE STRADA.

In inglese, infatti, esistono due verbi che traducono l’italiano “guidare”: “to lead” e “to drive”.

Si usa “to drive” per indicare la guida materiale, come ad esempio nel caso del guidare un’automobile. “To lead” ha invece un significato, come detto, di condurre, far vedere il cammino. Leader, quindi, è colui che guida gli altri.

E leadership significa letteralmente capacità di essere leader.

In tutto questo c’è un presupposto nascosto e cioè che per indicare la strada a qualcuno devi pure conoscerla.

Ti ricordi quando con gli amici eri parcheggiato nel centro del paese a chiacchierare e ad un certo punto si ferma una macchina che aveva smarrito la retta via. Il conducente fa scendere manualmente il finestrino e alla richiesta delle indicazioni stradale di solito avevi tre comportamenti:

1)    Comportamento da Esperto: indicavi la strada perché la conoscevi e avevi dovizia di particolari perché più volte l’avevi frequentata

2)    Comportamento Coerente: non sono di qua! Perché non ne hai conoscenza, anzi ciò che ti chiedevano nella tua testa prendeva la forma della nebbia in Val Padana.

3)    Comportamento da “Figlio di buona donna”: Fornivi le indicazioni a caso pensando di essere uno dei protagonisti di un sequel di “Amici Miei” con Ugo Tognazzi.

Seguendo questa analogia puoi indicare la strada agli altri se conosci la strada se no, puoi sempre fare il Pinocchio di turno comportandoti da quello che la racconta.

Sulla differenza tra leader manager gira una divertente storiella:

C’è un gruppo di persone disperso nella foresta vergine, con solo maceti a disposizione per farsi largo tra la fitta vegetazione. I collaboratori sono quelli che si mettono subito al lavoro per tagliare la vegetazione nel più breve tempo possibile e creare un varco per tornare alla civiltà. Il manager è colui che si mette a calcolare quante ore di lavoro al giorno occorrono per fare un certo numero di metri, ogni quanto affilare i coltelli, quanto lunghi e di quante persone è meglio organizzare i turni di lavoro. Il leader è quello che sale sulla pianta più alta, si guarda intorno e dice “Ragazzi, fermi tutti, stiamo andando nella direzione opposta”.

La “vera” leadership è quella riconosciuta, significa coinvolgimento e fiducia, che per qualcuno è naturale come bere un bicchier d’acqua mentre per qualcun altro richiede molto sforzo, ma si può imparare.

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Grazie e Buona Giornata.

Loris Comisso

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