Quando sei un punto di riferimento per qualcuno sei chiamato ad esprimere le tue doti di leadership.

Un ruolo dove siamo tutti chiamati a rispettare delle regole che diventano dei veri e propri pilastri. Uno prima di altri è lo strumento del POTERE.

Il POTERE non è né giusto né sbagliato, è uno strumento ed è la mano di chi lo esercita che può diventare giusto o può diventare sbagliato. D’altronde anche un martello può servire ad attaccare alla parete un bel quadro ed abbellire la stanza oppure può essere utilizzato per spaccare la testa a qualcuno.

Non è colpa del martello ma della mano di chi lo utilizza.

Il potere non è una cosa brutta e sporca e anch’essa dipende dalla mano di chi la utilizza. È un grande amplificatore. Se di fondo sei disonesto con il potere in mano lo sarai ancora di più, se in fondo in fondo sei etico con il potere in mano lo sarai ancora di più.

Per avere potere vanno rispettate 6 regole che alimentano il potere stesso. In sostanza una volta raggiunto passiamo il tempo a dimostrare che lo si meritava per davvero.

  1. Il silenzio

Mi è sempre piaciuto un detto, che se ricordo bene diceva che “Un bel silenzio non fu mai scritto”. Ecco chi detiene il potere sa selezionare le parole giuste e la quantità delle stesse, senza finire nel testo di una canzone di alcuni anni fa “Parole, parole, parole…”.

Non è che più parli, più occupi lo spazio comunicativo e più hai potere. Non è una questione di occupazione di spazio o, per alcuni, invasione di spazio.

Più parli e più aumenti la probabilità di dire sciocchezze. E chissà quante sciocchezze si sentono in giro per conseguenza del dire troppo.

  1. Discutere o Agire

Incontro persone che detengono il potere che sono degli straordinari “SPIEGATORI”. C’è una profonda differenza fra vincere una discussione con la discussione fine a se stessa o con la forza dei fatti.

Chi parla con i fatti ha più potere di chi parla con le parole. Chi vince discussioni a parole mortificherà il suo interlocutore, che morso dal senso di colpa si sentirà vittima additando il leader come carnefice. Risultato? A lungo andare chi detiene il potere avrà un potere di facciata, senza impatto sulla realtà.

  1. La rete

Noi diventiamo chi frequentiamo, pertanto è opportuno fare una sana riflessione su coloro che compongono la nostra rete.

Nel ruolo di punto di riferimento spesso avrai a che fare con persone che frignano come i bambini piccoli (non me ne vogliano i bambini…). Persone che, sembra capitino solo a loro le sfortune del mondo intero. L’infelicità fatta persona.

Ammesso e non concesso, che sono molto abili a trascinare chiunque nel baratro emozionale in cui si ritrovano, stare ad ascoltarli spesso nuoce a loro e, soprattutto, a te.

Meglio tirare dritti il prima possibile sperando che quel frignone non sia ogni mattina colui che si guarda allo specchio.

  1. Rispetto del maestro

Un aspetto che noto spesso fra le persone che esercitano il ruolo di potere è che spesso parlano male di colui che c’era prima di loro o ancor peggio sputano sul piatto dove hanno mangiato. Ovverossia cercano di mettere in cattiva luce il proprio maestro.

È vero che spesso l’allievo supera il maestro ma, è anche vero, che a lungo andare il buon intento di portare luce sulla tua figura personale o professionale diventa un boomerang; gli altri ti vedranno come una potenziale minaccia. Un esempio? I  politici!

Chi ha leadership, spesso, ce l’ha già ancor prima di arrivare in ruoli di potere. Spesso questa capacità la deve ai propri maestri. Rispettarli e ringraziarli, anche se sono stati i più indisponenti di questo mondo farà bene a te e alla tua figura di leader.

5. Cuore

Le persone si dimenticano cosa fai e cosa dici ma mai si dimenticano come le hai fatte sentire.

Obbligare gli altri alla tua leadership con comportamenti discutibili o imporre la propria autorità perché acconsentita da un organigramma non è di certo la via più intelligente per conquistare mente e cuore di coloro che stai guidando verso una determinata direzione.

Il cuore proponendo loro una visione più grande di quanto abbiano mai sognato. La mente indicando in modo chiaro qual è la strada per realizzare quella visione.

  1. Risorse

Il potere è un asimmetria sul controllo di risorse di valore. Assicurarsi di possedere queste risorse è fondamentale. Altrimenti perché gli altri dovrebbero riconoscere il nostro potere.

Il potere viene riconosciuto dagli altri e non imposto da colui che ha il potere.

L’equazione è: maggiore accettazione di chi subisce il potere = maggior potere di chi lo esercita e non il contrario.

È proprio così, il potere è un’amante molto bella, affascinante, attraente, sensuale che attira uomini e donne, che sono disposti a qualsiasi costo pur di averla. Ci si dimentica spesso che è un’amante capricciosa. Oggi potresti averla e fra un minuto potresti perderla. È molto dinamica e volatile.

La realizzazione di un’impresa nasce da un sogno e dalla capacità di chi ha creato questo progetto prima nella sua mente e poi nella realtà. In particolare, dall’orgoglio e dalla valorizzazione di se stessi.

Un’iniziativa non semplice, ma se a guidare il Leader sono il talento, la creatività e la visione, anche i traguardi più difficili diventano possibili. Queste potenzialità sono in ognuno di noi e partecipando a questo talk-show educativo scoprirete come individuarle e renderle parte integrante della vostra vita per raggiungere grandi obiettivi.

https://loriscomisso.it/workshop/condurre-un-impresa/

 

Perché da Professionista a Professionista l’esperienza di altri arricchisce.

Ti aspetto.

Loris Comisso

Cerca
Articoli collegati